Sopra: Gianluca Mazzini, Fabio Meloni, Dino
Messina
Sotto: Mauro Mazza, Fausto Biloslavo, Daniele
Dell'Orco, Andrea Romoli
Il
Festival culturale "Ideario 22", assoluta novità per Cagliari come progetto culturale "non conformista" strutturato, si è inserito in questo percorso e, nonostante i tempi ridotti a disposizione per l'organizzazione, ha registrato un bilancio positivo, tanto da essersi imposto come "buona pratica" su scala nazionale, generando un dibattito che si sta svolgendo su alcune testate on line (tra queste, Electomagazine.it e Destra.it) e che troverà un suo spazio anche nel forum "L'arsenale delle idee", con l'ambizioso progetto di stimolare una più vasta attenzione a tutti i livelli.
Tra le varie cose che si potrebbero fare, è una pia illusione sognare un'autoconvocazione degli "stati generali nazionali" coi protagonisti (scrittori, operatori, artisti, giornalisti) della cultura "non conformista" che siano in grado di programmare e progettare, proponendo una reale alternativa al dominio del "politicamente corretto" e del "pensiero unico"? Non avrà importanza se qualcuno parlerà di "gramscismo di destra", d'altronde parimenti si potrebbe parlare di "gentilismo" o di "bottaismo", considerata l'azione culturale che i due ministri realizzarono durante il fascismo, conterà soprattutto dar vita a una strategia nazionale per una controffensiva culturale che, come auspica
Marco Tarchi, «
coinvolga significative fasce di popolazione non "di destra", perché restare nel perimetro di quell'area è, di per sé, limitante».
Per quanto riguarda "Ideario", che per alcuni giorni ha reso Cagliari sede privilegiata di scambio e di contaminazione culturale, l'obiettivo minimo è quello di dare vita all'edizione 2023. Ipotizzando anche una serie di iniziative che, grazie ad altri amministratori "illuminati", possano trovare spazio in diverse zone dell'Isola, trasformando la Sardegna in un cantiere per lo scambio e la produzione di idee, di visioni e di proposte all'interno del dibattito culturale nazionale. È necessario un segnale forte della politica per ridare vita e dignità alle iniziative coraggiose, che consentano di liberare le migliori energie dell'area culturale "non conformista".