Il volume raccoglie i primi quindici numeri di Excalibur
È andato finalmente in stampa il primo dei tanti volumi che raccoglieranno l'intera produzione di Excalibur.
Il volume ora disponibile comprende i primi 15 numeri: dal numero 1 del marzo 1998 al numero 15 del gennaio 2000.
Pubblichiamo qui di seguito la presentazione del volume a cura del "sognatore" Angelo Abis.
Excalibur: un antidoto al conformismo.
Datato 1 marzo 1988, vedeva la luce il primo numero di Excalibur come notiziario interno dell'Associazione culturale "Vico San Lucifero". Invero questa prima formulazione, alquanto riduttiva, veniva subito contraddetta da un successivo corsivo: «
Abbiamo sentito il bisogno di pubblicare questo giornalino dell'Associazione "Vico San Lucifero" per dare uno strumento concreto, anche se modesto, a tutti coloro che vogliono discutere, senza pregiudizi, di argomenti che riguardino, di volta in volta, la politica della destra, la sua storia, i suoi ideali, le sue iniziative».
Ma anche questo proposito di ben più vasto respiro veniva superato da un episodio allora eclatante che aveva suscitato vivaci discussioni su un tema vissuto sino a quel momento come un dogma: l'anticomunismo.
Fu Berlusconi che, facendo stampare dalla casa editrice Mondadori il volume "Il libro nero del comunismo" diffondendolo in migliaia di copie e usandolo come arma politica, determinò una presa di posizione di Gianfranco Fini di segno opposto: l'anticomunismo era ormai un anacronismo da seppellire negli scantinati della storia.
E fu subito polemica. Il n. 2 di Excalibur dell'aprile 1998 così esordì: «
Alcuni amici di A.N. lamentano i toni "fortemente" polemici usati nello scorso numero di Excalibur nei confronti del loro leader. Niente di personale con Gianfranco Fini, se anche in questo numero siamo costretti a discutere della sua affermazione che A.N. non è più anticomunista... Il dibattito è aperto... senza alcun pregiudizio e alcun condizionamento».
E dibattito fu.
Ed ecco il tenore di alcuni articoli: "Io sono anticomunista" di Isabella Luconi; "Superiamo l'anticomunismo" di Toto Sirigu; "Anticomunismo? Si... Ma non solo" di Paolo Cossu; "Esiste in Italia il comunismo?" di Angelo Abis; "Le matrici competitive" di Efisio Agus; "Il libro nero del comunismo: un libro inutile?" di Fernando Casanova.
È da notare come già da allora si sentiva la necessità di affrontare temi così divisivi al di fuori degli schematismi di partito, bensì nell'ottica della dialettica delle idee e delle ideologie, delle impostazioni storiche e culturali.
Si trattava in sostanza di passare dalla mentalità politica per cui si lotta per acquisire il consenso, perlopiù elettorale, alla necessità ben più difficile e onerosa, di modificare il modo di pensare altrui, convincendo la gente che esistono idee, modi di pensare, interpretazioni storiche e culturali diverse da quelle in uso corrente, degne di essere prese in considerazione.
E con questo cambio di mentalità che ha inizio l'avventura culturale di Excalibur.
Un'avventura che dura ormai da 23 anni e che, lungi dal dare segni di stanchezza e di esaurimento, è sempre alla ricerca di idee nuove, più adeguate a interpretare i travagli del nostro tempo e a proporre delle soluzioni.
Da qui la nostra iniziativa di procedere alla raccolta in volumi di tutti i numeri di Excalibur, affinché un patrimonio di idee, progetti, ricerche storiche e riproposizione di tanti personaggi della tanto bistrattata storia e cultura sarda siano messe a disposizione delle presenti e future generazioni che avranno la curiosità di conoscere una voce certo discutibile e criticabile, ma totalmente anticonformista e aliena dallo storicamente e culturalmente corretto.