L'obiettivo sembra un silenzio assoluto...
Il mese di luglio è stato caratterizzato da tre provvedimenti apparentemente diversi fra di loro: la messa sotto accusa dei governi polacco e ungherese per presunte limitazioni dei diritti delle associazioni omosessuali, lesbiche, trans e quant'altro; la pretesa, in Italia, da parte di una forza di governo, il Pd, di vedersi approvare a tamburo battente, dal parlamento, il disegno di legge Zan, dove, con evidente sprezzo del ridicolo, si chiede, fra le altre cose, che al cittadino venga concessa la facoltà di scegliere il sesso che più gli aggrada.
E infine ciliegina sulla torta, Papa Bergoglio, con un motu proprio, stabilisce che la messa in latino, secondo il rito tridentino, è un pericoloso strumento di sovversione dell'ordine nuovo cattolico sancito dal Concilio Vaticano II.
Ciò che accomuna i tre provvedimenti non è tanto il fatto che si vogliano difendere i "valori" e i diritti di determinati gruppi sociali o religiosi, quanto che quei valori e diritti, di fatto discutibilissimi e per noi inesistenti, vengano assurti a tabù indiscussi e indiscutibili, per cui tutto ciò che è contro o solo al di fuori di detti valori, è da considerarsi retrogrado, oscurantista, sovranista, populista, ecc. e passibile non solo del biasimo generale, ma che detti non valori e non diritti vengano imposti con la forza dai poteri statali.
Siamo insomma al sovvertimento di tutti i valori.
Parafrasando Nietzsche: tutto ciò che è bello, sano, virile, naturale, tradizionale, gioioso e solare, ovvero la famiglia, la sessualità normale, il diritto a educare i propri figli, a seguire la religione degli avi sono altrettanti idoli da abbattere.
Ma attenzione a cantare vittoria! Ungheresi e Polacchi sono gente tosta: hanno combattuto contro Stalin, figuriamoci se hanno paura di una Ursula von der Leyen qualunque.
Ma anche in Italia e in Vaticano c'è gente che non ha certo voglia di farsi intimidire da forze politiche ormai allo sbando e prive di ogni non dico moralità, ma persino di dignità, per cui niente compromessi o patteggiamenti per salvare qualche briciola: nelle guerre di civiltà o si vince o si muore.
Tertium non datur.