Baci e abbracci...
Negli scorsi giorni Emmanuel Macron è apparso a Roma in visita da Papa Francesco.
Nonostante le polemiche sorte nei precedenti giorni con l'Italia intera - con insulti beceri e ipocriti - e dopo aver cercato di far passare al prevertice europeo un documento che in materia di immigrazione ci avrebbe penalizzato ancora di più, il baldo presidente francese, memore della grandeur che come un mistico serto adorna la fronte dei Francesi e con immane sprezzo del pericolo, è venuto a calpestare l'augusto suolo della Città del Vaticano.
Ma il motivo era veramente solenne e degno di essere vissuto: non so per quali meriti (forse per quelli futuri, come il Nobel per la pace a Obama) ma il giovane presidente francese è stato insignito da Sua Santità con il titolo di "protocanonico d'onore del Capitolo Lateranense".
Che cos'è? Io personalmente non lo so, ma non ha importanza: è da quattro secoli che tutti i Papi insigniscono di tale titolo tutti i presidenti francesi.
E quindi non poteva mancare l'occasione di darlo anche a questo giovane presidente. Non so bene per quali meriti, ma a certi livelli queste cose non hanno importanza.
La povertà dilaga, la sensazione di insicurezza aumenta, l'immigrazione sta diventando una sorta di gioco a rimpiattino, la solidarietà europea si scioglie negli egoismi nazionali, Trump mette i dazi sulle merci e il mondo gli risponde: insomma mai come ora siamo avviluppati da problemi piccoli e grandi e questi due - uno che parla di solidarietà purché sia degli altri e l'altro al quale lo Spirito Santo dovrebbe ricordare che gli uomini possono essere misericordiosi e caritatevoli, ma gli Stati devono compiere azioni giuste - si dilettano nello scambio di patacche che per la gente qualunque non hanno valore.
Marziani.