EXCALIBUR 95 - dicembre 2016
in questo numero

Gli sconfitti del Referendum costituzionale

Vincitori e vinti? Siamo tutti vinti

di Angelo Marongiu
Un referendum di difficile decifrazione: tra cose giuste (poche) e sbagliate (molte)
«Con il Sì il Pil cresce, con il No cresce lo spread». Questo è l'ultimo slogan di questa stupida campagna referendaria.
Quando uscirà questo numero di "Excalibur" il risultato del referendum costituzionale sarà ormai conosciuto, ma che abbiano vinto i No oppure i Sì, una cosa è certa: abbiamo perso tutti.
Siamo una nazione immersa nella sua mediocrità, che non riesce a mantenere un qualunque confronto elettorale dentro i binari di una civile competizione.
I toni da apocalisse si sono sprecati: «dopo di me il diluvio», «chi vota Sì vuole il cambiamento positivo dell'Italia, chi vota No è un becero retrogrado», «o si cambia ora o bisogna aspettare altri 30 anni», e così via.
E poi quella specie di farsa antieuropea per cercare di acchiappare altri voti. Via la bandiera europea accanto a quella italiana e il veto all'approvazione del bilancio Ue (mossa perfettamente inutile perché quando sarà il momento di vera approvazione del bilancio pluriennale occorrerà semplicemente la maggioranza e non l'unanimità, quindi dei veti italiani l'Europa potrà tranquillamente infischiarsene). E che sia tutta una manfrina concordata lo dimostra il rinvio dell'approvazione o respingimento del nostro bilancio, il cui responso Ue è stato rimandato appunto a dopo il voto del 4 dicembre, per non turbarlo. Così come il responso della Corte Costituzionale sul sistema elettorale, anche quello da decidere dopo il referendum.
Dall'altra parte, altrettanti toni da tregenda, basati soprattutto sulla situazione economica del paese. «Bisogna votare No per mandare a casa Renzi e la sua banda», «hanno affossato l'Italia». Tutti i parametri economici dimostrano che Renzi e la triade dei non eletti, Renzi, Monti e Letta, non sono riusciti a raddrizzare la nostra Italia: tra austerità da incubo, che ha distrutto tutto il comparto edilizio e i numerosi settori produttivi a esso collegati, fino alle mancette elettorali, dagli 80 euro ai 500 euro per i diciottenni, dall'aumento ai pensionati, allo sblocco del contratto per i dipendenti statali, dai milioni regalati alla Sicilia e alla Sardegna e i relativi sgravi previdenziali per gli assunti, è tutta una pioggia di regali e di milioni, una marea di soldi. Soldi che non ci sono. È solo un aumento del nostro immane debito pubblico: prometto e regalo, tanto pagheranno gli altri. Una scelta misera che può fare solo chi non capisce niente di economia e che ha a cuore il suo tornaconto partitico e non l'Italia.
Certo, questo è tutto vero, e i sostenitori del No hanno sfruttato questa opportunità, ma con le modifiche costituzionali da approvare o respingere, che cosa c'entrano? Nulla.
Le cose più importanti - che riguardavano appunto le modifiche alla Costituzione - sono state messe in secondo piano.
Da quelle positive che riguardano soprattutto una nuova e più giusta ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni, in grado - forse - di porre rimedio a quella catastrofe prodiana della revisione del Titolo V della Costituzione che dava appunto alle Regioni una capacità di decisione che travalicava di fatto le mere competenze regionali, all'abolizione del Cnel e delle Province. E poi quelle negative che riguardavano quella specie di mostro incomprensibile del nuovo Senato (di fatto esautorato dalla sua funzione di contraltare della Camera), ridotto a puro gruppo di rappresentanza del potere locale con un gruppo di persone non elette che si alternano in quell'assemblea per un imprecisato lasso di tempo (ad ogni elezione regionale si cambiano i senatori di quella regione), ma con poteri importanti quali la ratifica dei trattati internazionali. E poi l'assurdo aumento delle firme necessarie per chiedere referendum o per le leggi di iniziativa popolare.
Ecco, di tutte queste cose se ne è parlato poco. E qualunque sia il risultato raggiunto, ha votato una gran massa di ignoranti per forza.
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VICO SAN LUCIFERO