Excalibur verde

Corruzione: il coraggio di isolarla

Dall'individuo alla Comunità, l'utile esercizio di saper scegliere le Virtù

di Toto Sirigu
Corruzione vizio strettamente legato al potere
Un attimo; anche il nostro corpo si corrompe, nel senso di disfacimento lento e inesorabile, quindi non pensate subito al Partito Democratico. Siamo nell'epoca delle Comunicazioni infinite e in tempo reale; mentre qualche tempo fa la parola "corruzione" faceva rima con centrodestra, ora prevale quella con il P.D. e le coop "rosse". Alcuni si affrettano a parlare di casi isolati, altri di guerra interna alla sinistra, nel senso che una parte della magistratura avrebbe preso di mira, per abbatterli, alcuni pezzi di potere della sinistra.
In realtà gran parte dei politici sfuggono al vero problema: una certa gestione del potere e dei denari s'intrecciano tra loro inesorabilmente in una rete diabolica finalizzata a far prevalere i Vizi e non le Virtù. E l'esercizio costante della corruzione è un vizio. L'uomo può essere tentato, può cascarci, il politico è sicuramente tentato, ma deve con onore e orgoglio difendere le virtù scacciando il vizio-corruzione. Il corrotto non si deve sentire furbo, bensì, per usare una espressione carina, spazzatura della comunità.
Non sto immaginando utopie, non sto avvallando un mondo privo di corrotti, senza vizi, sprovvisto del male. No, sto pensando solo che basterebbe un sano esercizio personale e quotidiano tutto teso allo sforzo di voler con entusiasmo discernere tra scelta virtuosa e corrotta, tra ciò che si percepisce come sporco e ciò che si riconosce come pulito.
Mi direte, ognuno ha la sua sensibilità, per cui magari una scelta diventerebbe corrotta per alcuni e virtuosa per altri. E avete pienamente ragione. Qual è l'unico antidoto che affievolisce notevolmente questa possibile differenziazione? La Comunità governata dalla Politica Sovrana. La persona deve saper riconoscere il significato di una scelta; e soltanto un esempio positivo di tutte le autorità, locali e nazionali, può rendere quella scelta veramente voluta con spirito comunitario.
Insomma, non credo che in una persona alberghi la virtù piuttosto che il vizio. Penso che ci siano persone interessate ad attraversare la quotidianità interrogandosi sugli esiti virtuosi o meno delle decisioni da assumere; e persone che scelgono, sbagliando, di non interrogarsi, convinti di essere sempre su un percorso veloce e in discesa.
Non voglio banalizzare l'argomento trattato, ma mi permetto di utilizzare un esempio che proviene direttamente dai miei accadimenti personali. Quando mi capita di imbattermi con la pulizia delle stoviglie non ho un atteggiamento contemplativo: guarda un po' come sono sporche-corrotte le pentole. Penso invece che nell'immediato mi devo armare degli strumenti essenziali per rendere puliti e igienizzati quegli oggetti. Ebbene gli oggetti sono le decisioni da prendersi o anche le scelte, purtroppo, già effettuate e noi dobbiamo avere la capacità istantaneamente di assumere un atteggiamento di igienizzazione e pulitura. E sempre pronti al successivo lavaggio.