Una frammentazione continua ci ha fatto dimenticare ciò che siamo
Meglio la prima e vi spiego perché: lavoratori dipendenti, imprenditori, liberi professionisti, artigiani, artisti, commercianti, intellettuali, politici, religiosi. Costoro hanno fatto l'Italia. Non senza difficoltà, nei secoli che ci hanno preceduto tutti questi soggetti, nel bene e nel male, hanno cercato di creare la giusta corteccia per l'albero Italia; hanno delineato i caratteri essenziali e di sintesi della Comunità italica. Per intenderci, sia Vizi ma anche molte Virtù. Ora, in questo tempo di globalizzazione e di capitalismo (quasi al suo traguardo) il problema è che quelle virtù e quei vizi ce li vogliono levare. Tabula rasa, reset!
Questo tempo di spoliazione non c'è dato sapere quanto durerà, forse qualche anno o magari qualche decennio ma ciò dipenderà proprio da noi. Solo reincarnando quelle virtù e - perché no - qualche sano vizio saremo in grado di sconfiggere la "tabula rasa" prossima ventura.
Per fare ciò serve una militanza d'assalto attraverso il ritorno all'essere sé stessi senza i fronzoli e i trucchi che globalizzazione e capitalismo ci "impongono" giornalmente.
Il nucleo centrale, anzi l'essenza della militanza d'assalto deve essere rappresentata dalla riconquista, per un numero sempre maggiore di Italiani, del Pensiero Libero tutto teso alla critica costruttiva dell'esistente e alla elaborazione di una nuova visione della comunità.
Occorreranno mesi e forse anni di Pensiero per riappropriarci di una visione generale della Società che subentri a quella "imposta" da globalizzazione e capitalismo. Vale la pena tentarci. Perciò, seguendo una sorta di vademecum virtuale, immagino il diffondersi nel tempo e nello spazio di luoghi d'incontro dove si respiri l'aria della libera circolazione delle idee.
Avrete ben compreso che queste mie frasi dovrebbero indurvi, tra le altre cose, a rafforzare il vostro proposito di dare il giusto apporto alla Causa attraverso vostri contributi scritti: verba volant, scripta manent!
Vi chiederete se ciò che ho scritto incrocia in qualche modo la politica attuale: sì! Un movimento politico che si apre al futuro deve saper incarnare la volontà di superare e accantonare l'attuale sistema capitalistico globalizzato. Un movimento politico che si apre al futuro deve permettere che al proprio interno possano svilupparsi liberamente i germi del nuovo assetto politico economico.
Certo, si fa la battaglia sul presente, sui cosiddetti temi scottanti, per attenuare, almeno, i micidiali effetti delle ricette di questi "padroni" sulla vita del popolo, ma è tutto inutile se non si alza lo sguardo verso una reale alternativa di sistema. Il tutto va affrontato ovviamente senza cadere nella trappola della illusione-disillusione.