EXCALIBUR 44 - settembre/ottobre 2003
in questo numero

A proposito di Democrazia Nazionale...

Tribuna libera: la parola al responsabile del "Movimento Nazionalpopolare del Verbano-Cusio-Ossola" ed editore e redattore de "La Vedetta"

di Adriano Rebecchi
Il "popolo" della destra
Non possiamo non puntualizzare l'annosa questione legata alla nascita di Alleanza Nazionale, soprattutto per quanto riguarda il paragone, molto calzante, con la precedente scissione dal M.S.I. di Almirante della corrente di Democrazia Nazionale.
È vero, Democrazia Nazionale fu l'operazione A.N. fatta vent'anni prima e fallita per la rabbiosa volontà della base missina. Ma quando si parla di Democrazia Nazionale non si può prescindere da quanto storicamente accertato e ufficialmente scritto nella relazione della "Commissione parlamentare sulla Loggia P2" presieduta dalla democristiana Tina Anselmi e dalla "Commissione stragi" presieduta dal comunista Pellegrino, le cui relazioni sono state approvate a grandissima maggioranza dai parlamentari che le componevano, inclusi quelli del Polo.
La scissione dal M.S.I. della corrente di Democrazia Nazionale «è l'unica operazione di manovra politica occulta sicuramente attribuibile alla Loggia P2 di Licio Gelli». La scissione è stata finanziata «con i soldi di un giovane imprenditore allora quasi sconosciuto, dal nome di Silvio Berlusconi». Lo stesso Berlusconi, durante l'audizione parlamentare, ha ammesso l'operazione di finanziamento e ha dichiarato che «quella fu l'unica volta che un partito gli restituiva i soldi». Non sappiamo quali altre volte e quali altri partiti e loro manovre occulte ha finanziato Berlusconi, sappiamo però che se non gli hanno restituito i soldi è perché gli hanno restituito dei favori, probabilmente grazie anche ai quali oggi è quello che è.
A questo punto vi invitiamo a meditare sulle seguenti tre righe della voluminosa relazione della commissione sulla P2: «... come del pari, a un effetto destabilizzante miravano eventi clamorosi di tragico segno quali gli attentati, che accreditarono, nella logica della strategia della tensione, la teoria degli opposti estremismi, e per alcuni dei quali sappiamo che la Loggia P2 si poneva come retroterra politico e finanziario».
Meditiamo a lungo su queste tre righe, perché sono l'atto di nascita dell'Italia di oggi (e sono state l'atto di morte di tanti camerati uccisi negli anni settanta), e ricordiamoci che solo chi sa da dove viene sa dove andare. E il fatto che tanti dirigenti e quadri missini abbiamo supinamente accettato, per tornaconto e conformismo, la svolta di Fiuggi, non toglie niente alla gravità dei fatti e al deplorevole e imperdonabile tradimento che queste persone hanno fatto, non solo di Mussolini e del fascismo (peccato forse caduto in prescrizione!), ma di tutti quei camerati che hanno sacrificato la vita, la famiglia, il lavoro, tutto, non certo per essere venduti a dei piduisti miliardari con cappuccio e anima nera!
Le considerazioni del direttore
di Angelo Abis

Finalmente sappiamo tutto. Carte, Anselmi e Pellegrino cantano. Parola della Anselmi: gli unici veri destabillzzatori della Prima Repubblica furono il camerata repubblichino Licio Gelli e il giovane plutocrate Silvio Berlusconi. I quali, per "destabilizzare" la repubblica nata dalla resistenza (della partigiana Anselmi), oltre a far mettere qualche bombetta, facevano pure nascere Democrazia Nazionale, noto movimento sovversivo. Senz'altro per fare un dispetto al M.S.I. - Destra Nazionale, guardia bianca del sistema, e a Giorgio Almirante, inveterato "fucilatore" di massoni! Così i predetti signori scrissero l'atto di nascita dell'Italia di oggi.
Quanto all'atto di morte di tanti camerati uccisi negli anni settanta, caro Rebecchi non c'eri, e se c'eri dormivi. Perché quel camerati furono vittime non di quelli che hanno fatto l'Italia d'oggi, ma di quelli della vecchia Italia, compresi buona parte di quella Commissione Anselmi che ti piace tanto! Per concludere, se mi permetti, un consiglio: lascia perdere le teorie del "complotto massonico", che vedono la storia e la politica come il risultato dell'intervento di pochi ricchi e malvagi. La storia e la politica la fanno i popoli con i propri interessi, ma anche con idee, passioni e sentimenti. E tu, che ti proclami responsabile di un movimento "nazionalpopolare", lo dovresti sapere!
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