EXCALIBUR 39 - novembre/dicembre 2002
in questo numero

Fecondazione assistita: sì o no?

Resoconto dal convegno organizzato dal circolo di A.N. di Quartu Sant'Elena

di Alessio Sarais
Nello storico Palazzo Orrù di Quartu Sant'Elena si è svolto, lo scorso 23 novembre, un interessante convegno sulla fecondazione medicalmente assistita, organizzato dal circolo di A.N. "Quartu I" e dai ragazzi di Azione Giovani, con il patrocinio dell'associazione culturale "Manfredi Serra". L'incontro è stato uno stimolante momento di confronto e di approfondimento su un tema particolarmente attuale e dai molteplici risvolti sul piano giuridico, etico e sociale. Parlare di fecondazione assistita implica infatti necessariamente riflessioni sul rapporto tra etica e scienza, sulla famiglia e sul modo di intenderla, sulla tutela dell'embrione e sul momento in cui va riconosciuto come persona, sul significato stesso della vita.
Il convegno ha tratto spunto dal recente disegno di legge in materia approvato alla Camera lo scorso 18 giugno e attualmente in discussione alla Commissione Sanità del Senato: il testo normativo, che, se approvato, rappresenterebbe in assoluto la prima regolamentazione in un ambito così delicato ma fino a oggi del tutto trascurato dal legislatore, prevede una disciplina organica che tenta di fornire una prima risposta ai tanti interrogativi che la procreazione assistita solleva. Questi i punti chiave del nuovo testo: tutela dei diritti del concepito, per la prima volta esplicitamente riconosciuti (art. 1); divieto di ricorrere a pratiche di fecondazione di tipo eterologo, in cui cioè uno dei gameti o entrambi provengono da soggetti estranei alla coppia (art. 4); possibilità di avere figli in provetta solo per le coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugati o conviventi, in età potenzialmente fertile e entrambi viventi (art. 5); necessità per la coppia che si rivolge alla struttura sanitaria di avere tutte le opportune informazioni che garantiscano il formarsi di una volontà consapevole (principio del consenso informato, art. 6). Il disegno di legge sanziona inoltre la commercializzazione di gameti o di embrioni e la surrogazione di maternità (art. 12) e vieta la sperimentazione sugli embrioni umani, se non per finalità terapeutiche o diagnostiche, la manipolazione genetica e la clonazione (art. 13). Non sarà inoltre possibile la crioconservazione e la soppressione degli embrioni: per ogni singolo intervento di fecondazione assistita non si potranno creare in vitro più di tre embrioni (art. 14).
I princìpi ispiratori della normativa e le problematiche a essa sottese sono stati esaminati nel corso del convegno di Quartu con la partecipazione di diversi esperti in materia, che hanno trattato l'argomento focalizzando l'attenzione sui diversi ambiti coinvolti. Il professor Giovanni Monni, direttore del centro diagnosi prenatale e preimpianto dell'ospedale microcitemico di Cagliari, ha analizzato l'argomento da un punto di vista medico-scientifico, spiegando le diverse tecniche di fecondazione artificiale praticate nel centro che dirige e l'importante ruolo che ha la diagnosi prenatale nella prevenzione di gravi malattie genetiche, quali ad esempio la talassemia. L'ospedale microcitemico di Cagliari è una delle poche strutture pubbliche in Italia che praticano questo tipo di interventi: Monni ha rivendicato l'importanza delle nuove tecniche in un settore strategico come questo e ha lamentato l'inadeguatezza dei fondi stanziati per la ricerca.
L'illustrazione degli articoli del disegno di legge e gli aspetti giuridici legati alla fecondazione assistita sono stati trattati nell'intervento del dottor Alessio Sarais, praticante legale del foro di Cagliari. L'attenzione è stata concentrata sullo status giuridico dell'embrione e sulla tutela dei diritti del nascituro. Il testo normativo approvato dalla Camera vieta la fecondazione eterologa, ma finché non diventerà legge dello Stato sarà ben possibile, e ce ne sono già tanti esempi, che un bambino nasca in seguito alla donazione di gameti di persone estranee alla coppia: il concepito in questo caso si troverà fra le mani di un papà e/o una mamma diversi dai suoi genitori biologici. Nello stato di famiglia i suoi genitori legittimi saranno quelli che si sono rivolti al medico per l'inseminazione artificiale, che non si potranno pentire in un secondo momento e non potranno venir meno ai loro doveri verso il figlio: la prova della maternità è data infatti esclusivamente dal fatto del parto (art. 269, comma 3 del codice civile) e al marito o convivente della donna non è data in questi casi la possibilità di proporre l'azione di disconoscimento della paternità (art. 235).
Simone Belfiori, responsabile del Dipartimento Cultura del circolo di A.N. "Quartu I", ha svolto una relazione sugli aspetti etici e morali implicati in un settore come quello della fecondazione assistita, in cui si interviene sui meccanismi stessi di formazione della vita: tentando di superare un'inutile quanto dannosa contrapposizione fra pensiero laico e pensiero cattolico, sono stati affrontati temi fondamentali come la libertà di ricerca, i confini che la scienza non può varcare, la necessità di condividere una serie di fondamenti morali derivanti dal diritto naturale.
Il punto di vista delle coppie che cercano nella fecondazione assistita una risposta al loro desiderio di avere un figlio è stato illustrato dalla dottoressa Laura Pisano, presidente dell'associazione "L'altra cicogna". In Italia un uomo su tre ha problemi di infertilità. La diffusione del problema è spesso sottovalutata, ha affermato la Pisano, che nei giorni scorsi è stata ascoltata insieme al professor Monni in audizione proprio alla Commissione Sanità del Senato, dove è in discussione il disegno di legge: nel suo intervento ha riportato la questione su un piano prettamente pragmatico, sganciato da preconcetti ideologici, perché - ha detto - la vita è più semplice di quanto non sembri. Il folto pubblico che è intervenuto attentamente al successivo dibattito ha avuto la possibilità di rivolgere domande e considerazioni ai relatori, moderati dal presidente di Azione Giovani di Quartu, Simone Olla. Le conclusioni della discussione sono state tratte dal dottor Gennaro Fuoco, medico e rappresentante dell'associazione culturale "Manfredi Serra". Il convegno su un tema così importante e attuale è stato una scommessa vinta per il circolo di Alleanza Nazionale "Quartu I" e ha rappresentato un momento di confronto e di crescita soprattutto per i ragazzi di Azione Giovani, che il professor Monni ha elogiato per la passione e per l'impegno dimostrati.
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