EXCALIBUR 11 - giugno/luglio 1999
nello Speciale...

Gli "ingredienti" del Polo

La vittoria degli sconfitti - commento a caldo (subito dopo il ballottaggio) dell'ex reggente provinciale cagliaritano (in periodo elettorale) di A.N.

di Gianluca Grosso
Gli allegri e rassicuranti faccioni dei due contendenti, Mauro Pili e Gian Mario Selis
In queste consultazioni regionali la Sardegna ha comunque conquistato un primato: quello di avere la legge elettorale più cialtronesca e assurda della Repubblica. Un meccanismo folle, che ha fatto ridere mezza Italia, rovescia il risultato delle urne e assegna un vantaggio - apparente, aggiungiamo noi - alla Coalizione Autonomista, largamente condannata dai Sardi a favore del centrodestra.
Ma cosi è. L'alleanza guidata da Selis conquista infatti 37 seggi contro i 35 del Polo e mai come adesso i giochi sono aperti a qualunque soluzione.
Il Polo deve avere però la capacità di far valere, al di là della cabala dei seggi, l'indubbio maggior favore che i Sardi gli hanno riconosciuto. Sarebbe veramente assurdo e umiliante, e non lo dico per spirito di fazione, che il centrodestra andasse all'opposizione. La gente non capirebbe, si alimenterebbe ulteriormente quella disaffezione e quel partito del "non voto", che già tanti proseliti ha raccolto in queste ultime elezioni. Lo stesso concetto di democrazia perderebbe definitivamente il suo valore.
Si apre adesso una delicata fase di trattative in cui si dovrà avere l'accortezza tattica e strategica per fronteggiare ogni situazione. È chiaro che la sinistra giocherà tutte le carte a sua disposizione, non escluso il ricatto clientelare, per riuscire nella difficile impresa di ribaltare il risultato delle urne. Noi dovremo riuscire a essere "cinque centimetri" più abili di loro, senza per questo indulgere a sbracamenti e rinunce pur di compiacere a ogni costo gli alleati.
Il Polo ha un suo programma, crede nel rilancio dell'economia e dell'occupazione attraverso una semplice ricetta che si basa soprattutto su due ingredienti: Regione "leggera" e iniziativa privata.
Il primo ingrediente serve a sburocratizzare e ad alleggerire l'apparato amministrativo che ha sempre frenato o impedito lo sviluppo e favorito la malapianta del clientelismo.
Il secondo, legato a primo, serve a ridare spazio a quel formidabile volano dell'occupazione che è l'iniziativa del singolo cittadino che vuol fare seriamente impresa. Artigianato, turismo, allevamento, agricoltura, sono solo alcuni dei settori in cui la fantasia e il coraggio dei nostri imprenditori possono aprire imprevedibili scenari di crescita per tutta la Regione.
E per la prima volta nell'interesse del cittadino e non della partitocrazia.
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