Uno scorcio della sala dell'incontro
Atobiu 2018: idee, applausi e tanta voglia di forgiare il futuro, un mix di giovani e meno giovani in questa due giorni a Orgosolo, la mattina di sabato al villaggio di Atobiu, uso il termine villaggio perché immersi nella natura a pochi passi tra Mamoiada e Orgosolo vi erano un centinaio di militanti e dirigenti politici di Fratelli d'Italia, la prima volta che ci riuniamo in questa modalità.
La nostra comunità a mio parere rimarrà sempre umile, testarda, come ogni Sardo doc, che sa quello che vuole e lotta per raggiungere l'obiettivo, si è parlato di speranza e non di rassegnazione subendo gli eventi, quella speranza che ci illumina politicamente con la nostra fiamma, guardando al passato per costruire il nostro domani. Il miracolo della militanza che, passo dopo passo, può arrivare a "sedere" nella "stanza dei bottoni" senza smarrire stella polare e purezza. Senza farsi corrompere l'anima dalla sete di potere. La militanza è l'unica via.
È la militanza che insegna la strada, le nostre campagne elettorali dai piccoli centri della Sardegna alle grosse città, senza mai snobbare nessun appuntamento, culturale, sociale, politico, perché la formazione è il primo passo oggi per poter amministrare le città, le regioni e la nazione. Penso che Atobiu sia stata un'esperienza unica, pazzesca, inebriante da ripetersi ogni anno.
A mio modesto parere qui c'è la politica vera, quella del confronto, quella dove tutti decidono insieme e dicono la loro. E ora, come dicono i rappresentanti del movimento, Paolo Truzzu e Salvatore Deidda, vogliamo governare la Sardegna e non vogliamo più perdere tempo; abbiamo gli uomini e le idee.