Sopra: la vittima Mariam Moustafa
Sotto: uno scorcio di Nottingham
Tutti abbiamo letto e sentito della tragica morte di Mariam Moustafa uccisa a Nottingham da una banda composta esclusivamente di ragazze nel corso di un attacco di una ferocia inaudita. La povera giovane, diciott'anni, di origine egiziana e nata a Roma, era da poco in Inghilterra e da alcuni mesi, assieme alla sorella, era vittima delle vessazioni di questa gang. La polizia, nonostante fosse stata allertata (l'ultimo attacco fisico solo pochi mesi fa) non è stata in grado di proteggerla. Ieri il tragico epilogo. Morta per le percosse dopo un breve coma.
Nonostante ci sia un'ipotesi investigativa che parla anche di un possibile scambio di persona (chi l'ha uccisa forse l'avrebbe scambiata per un'utente dei social networks che le avrebbe ripetutamente provocate e insultate - tale "Black Rose" - cosa comunque tutta da verificare), tutte le testate principali hanno messo in evidenza le possibili motivazioni razziali dietro a questo odioso attacco. Ecco cosa titola la cara vecchia Repubblica, per esempio: «
Ragazza romana picchiata da un gruppo di bulle: muore dopo 12 giorni di coma. Pestaggio a sfondo razziale contro Mariam: era di origini egiziane»
Leggetelo. Chiunque concluderebbe che la povera Miriam sia stata attaccata per i suoi tratti mediorientali da un branco di belve razziste bianche. La notizia viene presentata anche in Gran Bretagna con questa impostazione da Times, Daily Mail, persino da Telegraph e The Sun (per non parlare ovviamente delle testate più a sinistra tipo Guardian o Indipendent). La pista principale sembra proprio la pista dell'attacco a sfondo razziale.
Uno legge e conclude: la ragazza era Italo-egiziana ed è stata vittima della bieca furia razzista degli autoctoni bigotti. Questo si è portati a pensare. O forse questo è solo un triste riflesso pavloviano provocato dalle colpevoli omissioni, delle ambiguità delle manipolazioni che i padroni dell'informazione sono usi operare, in barba all'etica che ogni giornalista o editore dovrebbe applicare.
La realtà è che la ragazza è stata uccisa sì da una gang "monorazziale", ma composta da 10 minorenni tutte di origine africana che perseguitavano lei e la sorella da mesi. Forse perché erano nuove del quartiere e avevano la "colpa" di avere la pelle troppo bianca e non il contrario come si cerca di far credere.
La stessa disinformazione su tutti i media o quasi. Secondo voi se il branco omicida fosse stato composto da autoctoni britannici la notizia sarebbe stata presentata con la stessa dose di ambiguità e omissioni?
La Gran Bretagna sta conoscendo una stagione di tensioni e incertezze, tra una uscita dall'Unione Europea che il governo non sembra proprio capace di gestire nel migliore dei modi e l'affacciarsi sulla scena di movimenti di matrice Alt-Right che basano la loro azione politica soprattutto sulla denuncia dell'estremismo islamico e il recupero di un'identità che si sta perdendo tra quartieri dove i Britannici sono ormai in minoranza. A queste organizzazioni tra l'altro le autorità hanno deciso di rispondere attuando una linea repressiva che non gioverà di sicuro alla pace sociale: una settimana fa è stato impedito l'ingresso al rappresentante austriaco di Generazione Identitaria e alla sua ragazza, Martin Sellner e Britanny Pettybone, poi banditi a vita dal Regno.
Poco prima erano stati arrestati i leaders di Britain First Paul Golding and Jayda Fransen per "hate speech" (ovvero un discorso che incitava all'odio, per aver parlato con toni particolarmente accesi del fenomeno delle bande di stupratori asiatici che han fatto già centinaia di vittime tra le ragazze britanniche.
Per inciso: notizia di questi giorni è che Paul Goldin è stato aggredito e percosso in carcere. E non da detenuti dai tipici tratti anglo-sassoni (ma anche questa notizia ovviamente non è filtrata, o sbaglio?).
La pagina facebook di Britain First (dalla quale addirittura Trump aveva rilanciato delle dichiarazioni in tema di immigrazione incorrendo nel biasimo del primo ministro Theresa May) è stata chiusa pochi giorni fa. L'account twitter era stato sospeso già a dicembre scorso.
La mano pesante e le repressioni come detto stanno ottenendo l'effetto opposto. Oggi, domenica 18 marzo, è stata convocata una grande manifestazione ad Hyde Park, allo Speaker's Corner, luogo che da trecento anni è per antonomasia il posto dove ogni suddito può esprimere il suo pensiero senza dover temere gli strali delle autorità.
Verrà letto il discorso che Sellner avrebbe dovuto tenere se non fosse stato espulso alla frontiera. Si prevede grande partecipazione e conseguenti tensioni.
Il prossimo weekend la cosiddetta Football Lads Alliance (una specie di federazione di ultras che organizza marce per protestare contro l'Islam più radicale e il terrorismo che genera) ha organizzato una manifestazione a Birmingham, città industriale ora depressa e con una forte presenza di comunità di origine non europea, Asiatici in primis. Tantissimi di religione musulmana. L'ultima volta a Londra pochi mesi fa erano svariate migliaia. Insomma, parrebbe proprio che manipolando o censurando le notizie, piuttosto che attuando metodi repressivi e impedendo la libertà di espressione, si ottenga il risultato opposto a quello perseguito. Ma chi l'avrebbe mai detto!?
La verità è che la società britannica è come una pentola a pressione sotto la quale un fuoco brucia incessantemente da anni (almeno dai primi gravi attentati di matrice islamica).
Le tensioni non han fatto che acuirsi e le autorità sembra non abbiano altre opzioni se non cercare di contenere o ritardare un'esplosione che potrebbe avere conseguenze devastanti sulla sempre più precaria pace sociale del Paese (cfr. con
l'articolo di vdare.com).