Il Presidente russo Vladimir Putin
La Russia di Putin piace alla Destra, anzi a tutte le Destre italiane.
Si sta ritagliando un ruolo internazionale più marcato anche tramite l'inserimento nella vicenda della guerra combattuta in Siria. Vuole rafforzare la visione di un mondo multipolare contrastante con quello Usa unipolare.
Sta tenendo un atteggiamento fermo nei confronti del divieto di propaganda della cultura gender presso i ragazzi minori.
Si sta ergendo quale paladino contro lo strapotere Usa.
Non ha una popolazione numerosa, solo 145 milioni di abitanti, ha però grandi giacimenti di petrolio e gas naturale. Pensate che solo l'Italia ha 60 milioni di abitanti e l'Unione Europea 500 milioni e gli Usa circa 300 milioni. Questo solo per un curioso confronto. Pochi abitanti ma con l'obiettivo arioso di tornare protagonisti nello scacchiere internazionale.
Alcuni militanti della destra politica italiana si sono letteralmente innamorati tout court del pensiero e azione putiniane; altri più saggiamente vagliano con interesse il suo percorso per così dire di uscita dal guscio dopo la fase, durata decenni, di predominio Usa sulle zone d'interesse geopolitico.
Sembra in qualche modo che la destra, diciamo così per semplificare "postfascista", abbia trovato nella Russia di Putin una modalità per ridare slancio a uno stile di vita e a una visione del mondo.
Non è dato sapere se questa è la strada giusta per riprendere un cammino politico unitario ma sicuramente tale attrazione esiste ed è diffusa nella base dei militanti e simpatizzanti. Tanto vale assecondarla e favorirla per capire se una dannata voglia di lotta è tornata.
In effetti oggi il mondo è assai più "piccolo" di un tempo; la tecnologia ha accorciato letteralmente le distanze. Ciò può favorire la risorgenza di alleanze tra Comunità che difendono le loro specificità e tradizioni contro il modello capitalistico Usa che pretende di plasmare esclusivamente dei consumatori felici con buoni sentimenti. La Russia di Putin è in grado di trainare questa riscossa? Può diventare lo scudo per quelle culture che non vogliono soggiacere all'individualismo esasperato, funzionale esclusivamente alle multinazionali?
Oppure la Russia di Putin è solo un bluff perché in fondo è anch'essa ormai preda del peggior capitalismo finanziario e vuole soltanto un nuovo posto al sole?
Partiamo a Destra da questo entusiasmo e facciamo in modo che abbia degli sviluppi conseguenti sia in termini di ristrutturazione e consolidamento degli assetti partitici sia di qualità della classe dirigente. La destinazione finale la conosciamo tutti: quella Terza Via che nel frattempo, causa la simbiosi tra capitalismo e comunismo, è divenuta Seconda Via. La Via della Comunità dove il ruolo di ciascuno non è dettato né dal denaro né da una casta illuminata.